Cerimonia

Così Novara ha celebrato il Giorno del Ricordo

Inoltre è visitabile nella Sala dell'Accademia del Broletto, fino al 16 febbraio, la mostra "Confine, Foibe, Esodo, Ricordo"

Così Novara ha celebrato il Giorno del Ricordo
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Questa mattina, lunedì 10 febbraio 2025, a Novara rappresentanti delle istituzioni, dell'associazionismo e cittadini hanno preso parte alla tradizionale cerimonia commemorativa presso il Villaggio Dalmazia.

Così Novara ha celebrato il Giorno del Ricordo

La mattina è iniziata con la messa in memoria dei caduti giuliano-dalmati nella Chiesa della Sacra Famiglia; a seguire, in piazza Vittime delle Foibe, è avvenuta la posa delle corone alla lapide dei caduti delle foibe.

Le parole del sindaco

"Una pagina di storia che per tanti anni è stata dimenticata - ha commentato il sindaco di Novara Alessandro Canelli - Dal 2005, la Giornata del Ricordo ci riporta con la mente ai massacri delle foibe e all’esodo giuliano-dalmata, consentendoci di conservare la memoria di fatti tragici accaduti alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Al Villaggio Dalmazia, ogni anno, celebriamo questa giornata in ricordo di quegli eventi e di tutte quelle persone tra cui molte che trovarono una nuova casa e una nuova vita qui, nella nostra città".

La mostra

In occasione della Giornata del Ricordo 2025, l'Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e Vco "Piero Fornara", in collaborazione con la sezione Novarese dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, il Comune di Novara e la Provincia, promuove inoltre, nella Sala dell'Accademia del Broletto, fino al 16 febbraio, la mostra "Confine, Foibe, Esodo, Ricordo".

I pannelli esposti in mostra ripercorrono la storia delle terre dall'alto Adriatico Orientale nel XX secolo e si concentrano sulla catastrofe dell'italianità di quei territori.

La mostra sarà visitabile fino a domenica 16 negli orari di apertura della Galleria Giannoni. I visitatori saranno accompagnati dagli iscritti all'Aciazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e dai collaboratori dell'Istituto Storico.

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