Sabato 15

"Giornata mondiale del colangiocarcinoma": a Novara 3° Convegno nazionale APIC

L’evento APIC vede come responsabile scientifico il prof. Matteo Donadon

"Giornata mondiale del colangiocarcinoma": a Novara 3° Convegno nazionale APIC
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Entro il 2035 il 50% delle cause di morte per tumori primitivi del fegato sarà ascrivibile a questa neoplasia e nel 2040 rappresenterà la terza causa di morte per cancro. Sconosciute le cause.

I dettagli

Sabato 15 febbraio, in occasione della ‘Giornata mondiale dedicata al colangiocarcinoma’, l’Associazione Pazienti Italiani Colangiocarcinoma – APIC -terrà il 3° convegno su questa malattia che ancora oggi rappresenta una sfida. L’evento è un’occasione importante per approfondire gli aspetti di diagnosi e cura dei tumori delle vie biliari, rari ma in aumento in tutto il mondo soprattutto per quanto riguarda la forma intra-epatica. Auditorium Cattaneo dell’Università del Piemonte Orientale, via Perrone 18, H dalle 9,30 alle 17.

L’obiettivo dell’iniziativa APIC è informare e sensibilizzare il pubblico: in Italia si contano 5000 casi l’anno ovvero l’1% di tutti i nuovi casi di tumore e si registra un aumento continuo di circa il 4,5% ogni 12 mesi. Entro il 2035, a livello mondiale, circa il 50% delle cause di morte per tumori primitivi del fegato sarà ascrivibile a questa neoplasia e nel 2040 rappresenterà la terza causa di morte per cancro. Sconosciute le cause.

I tumori delle vie biliari o colangiocarcinomi originano dai dotti preposti al trasporto della bile dal fegato all’intestino. Colpiscono prevalentemente soggetti di età compresa tra 50 e 70 anni, anche se negli ultimi tempi si cominciano a vedere giovani con meno di 40 anni con questa neoplasia. Di norma la terapia curativa per il colangiocarcinoma e il tumore della colecisti, entrambi tumori delle vie biliari, è quella chirurgica. Attualmente, è possibile operare circa il 30% dei malati, e di questi, poco più della metà riesce a superare la malattia. Il numero di pazienti operabili è ridotto a causa della diagnosi tardiva.

Talvolta questi tumori determinano un’ostruzione al deflusso della bile che si rende responsabile di una serie di sintomi tra cui la tipica colorazione gialla della pelle e degli occhi (ittero), la presenza di feci chiare e urine scure e prurito. La perdita di appetito e di peso, la febbre e i dolori addominali e affaticamento sono altri sintomi molto frequenti.

Tuttavia spesso i sintomi sono scarsi e/o trascurati. Ad es. vi può essere solo un’alterazione degli enzimi epatici (gammaGT e/0 transaminasi), o una perdita di peso inattesa.

Di fatto, quando una persona scopre di avere il colangiocarcinoma, resta più che mai disorientata non sapendo dove e a chi rivolgersi: data la relativa novità della patologia, specialisti, cure e tecnologie di diagnosi e terapia sul territorio si stanno formando.

L’evento APIC vede come responsabile scientifico il prof. Matteo Donadon, Ordinario di Chirurgia Generale dell’Università del Piemonte Orientale e Responsabile del Programma di Chirurgia Oncologica dell’Azienda Ospedaliera universitaria Maggiore della Carità di Novara; è aperto gratuitamente a tutti i medici specialisti e non specialisti, ai pazienti e ai famigliari che vogliono approfondire l’argomento.

Iscrizioni al link: https://www.materia1a.it/events/apic-2025/.

Straordinario il panel dei relatori perché si alternano medici e malati con le loro storie.

Il colangiocarcinoma mette severamente a repentaglio le prospettive di vita del paziente e le diagnosi spesso sono tardive. I trattamenti sono però recentemente migliorati, con l’introduzione di nuove strategie di terapia personalizzata e i progressi della ricerca.

Anche grazie al coinvolgimento dell’Associazione Pazienti, Novara, quale riferimento per la cura del colangiocarcinoma, vuole fornire una conoscenza ad ampio raggio sulla gestione della patologia: dalle possibili terapie, ai fattori di rischio conclamati, al ruolo del paziente e delle associazioni nel percorso di cura.

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