Coinvolte anche altre 4 persone

Traffico illecito di rifiuti: chiesto rinvio a giudizio per l'ex patron della Pro Novara Calcio e della moglie

La decisione sarà presa a Torino, così emerge, a gennaio 2025

Traffico illecito di rifiuti: chiesto rinvio a giudizio per l'ex patron della Pro Novara Calcio e della moglie
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Al termine dell’udienza preliminare svoltasi nei giorni scorsi, la Dda torinese ha chiesto il rinvio a giudizio del già patron della Pro Novara calcio, P. P., le iniziali, di sua moglie L. C., coinvolti con altri nell’operazione ribattezzata “Dark metal” su un presunto traffico illecito di rifiuti. I legali della difesa hanno chiesto il non luogo a procedere: la coppia respinge le accuse.

La vicenda

La decisione sarà presa a Torino, così emerge, a gennaio 2025. La vicenda di cronaca è quella che coinvolge anche altre quattro persone tra collaboratori ed ex dipendenti delle attività implicate e anche nei loro confronti è stato chiesto il processo. Uno degli accusati, invece, ha patteggiato 5 mesi (convertiti in pena pecuniaria). All’alba del 26 ottobre 2023 una sessantina di carabinieri forestali di Novara, Torino, Milano e Como, su delega della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo regionale, avevano dato esecuzione alle ordinanze di misure cautelari, contestando agli indagati il reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti.

Era stato anche eseguito il sequestro del cento per cento delle quote di cinque società coinvolte nell’indagine e di quattro capannoni – le “basi operative” per la Dda – a Trecate, che sarebbero stati utilizzati per i presunti traffici illeciti di rifiuti metallici e batterie. Per gli inquirenti sarebbe stato realizzato un sistema di società, spesso intestate a prestanome, utilizzate a quanto pare per operare illecitamente nel settore del commercio dei rifiuti metallici e delle batterie esauste al piombo, dalle quali si recuperano metalli “nobili” dall’elevato valore sul mercato.

Le indagini si erano avvalse di intercettazioni telefoniche e videoriprese e riguardano il periodo compreso tra febbraio 2019 e aprile 2022. I rifiuti gestiti in quel lasso di tempo sarebbero stimati in circa 6 mila tonnellate. Un’enormità. L’imprenditore trecatese è ritenuto essere ai vertici della presunta organizzazione, mentre la moglie sarebbe il braccio destro. L’eventuale processo sarà celebrato nelle aule di palazzo Fossati di Novara, con il Comune di Trecate che si è costituito parte civile con l’avvocato Claudio Bossi.

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