Lui nega

Investe la moglie in auto: proseguono le indagini sul tentato omicidio di Galliate

L'uomo è attualmente ai domiciliari con braccialetto elettronico

Investe la moglie in auto: proseguono le indagini sul tentato omicidio di Galliate
Pubblicato:
Aggiornato:

Proseguono le indagini sul presunto tentato omicidio avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 maggio scorsi in via Ticino a Galliate, dove un uomo, R. F. le sue iniziali, di 39 anni, imprenditore, attualmente ai domiciliari con braccialetto elettronico dopo un periodo trascorso in cella, avrebbe investito la moglie con la sua auto al culmine di una discussione, l’ennesima tra i due che da tempo si erano separati. Lui, però, nega.

Le indagini

Da alcuni giorni i Ris dei carabinieri di Parma hanno iniziato la perizia sulle tracce biologiche recuperate sulla Mercedes classe A quando avvenne il fatto. L’episodio si era verificato nei pressi dell’abitazione dell’imprenditore, che si trova nella periferia della città. Quella notte tra sabato e domenica di sette mesi fa, secondo quanto ricostruito sin qui, R. F. sarebbe andato in escandescenze per motivi, a quanto pare, di gelosia.

Così, quando lei ha riaccompagnato uno dei cinque figli dal padre, lui l’avrebbe vista in auto in compagnia di uno o più amici e, sembra in preda a un raptus – forse perché lei non lo aveva avvisato come le altre volte – le sarebbe andato addosso con l’auto, approfittando del momento in cui la moglie è scesa dalla sua vettura. La malcapitata prima sarebbe finita contro un albero, e poi a terra: era stata ricoverata all’ospedale Maggiore di Novara con una frattura alla mandibola e varie ecchimosi.

La vettura del marito, invece, era stata sequestrata e sottoposta a tutti gli accertamenti del caso – e ora, per l’appunto, sono “entrati in gioco” i Ris – per verificare la compatibilità del racconto della vittima. In questi mesi, va detto, sono già stati ascoltati alcuni testimoni, mentre il 39enne ha fornito nell’interrogatorio di garanzia una versione opposta rispetto a quella che emergerebbe dagli atti. Avrebbe sostenuto, infatti, che lui stava soltanto facendo manovra in cortile e che sarebbe stata la moglie a buttarsi vicino alla sua auto, forse con l’intenzione di aggredirlo. Un momento di distrazione, il suo. Le indagini condotte dalla pm Irene Tomada, titolare del fascicolo, proseguono e sono mirate a far luce sull’episodio. L’avvocato dell’imprenditore ha chiesto la revoca dei domiciliari

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali