Sentenza

Investì il sindacalista Adil Belakhdim a Biandrate: sconto di pena per il camionista

In primo grado, a conclusione del rito abbreviato, era stato condannato a 7 anni, 6 mesi e 20 giorni, che ora sono diventati 4

Investì il sindacalista Adil Belakhdim a Biandrate: sconto di pena per il camionista
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Sindacalista ucciso da un tir a Biandrate: sconto di pena in Appello per l’autista.

Investì il sindacalista Adil Belakhdim a Biandrate

I giudici della Corte d’Appello hanno ridotto a 4 anni la condanna per l’omicidio stradale di Adil Belakhdim, il sindacalista 37enne del Sì Cobas travolto e ucciso da un camion a Biandrate, il 18 giugno 2021, durante una manifestazione di protesta dei lavoratori davanti ai cancello del deposito della Lidl.

Il pronunciamento da Torino, dove davanti al palazzo della Corte si è svolta una manifestazione sindacale per rivendicare la dolosità dell’incidente, è dello scorso mercoledì 11 dicembre. In primo grado, a conclusione del rito abbreviato, era il 5 maggio 2023, la gup del tribunale di Novara Roberta Gentile aveva condannato il camionista Alessio Spaziano, 25 anni di Dragoni, nel Casertano, accusato di omicidio colposo stradale, resistenza a pubblico ufficiale e omissione di soccorso, a 7 anni, 6 mesi e 20 giorni (7 anni era stata la richiesta dei pm Paolo Verri e Giovanni Castellani).

Sconto di pena per il camionista

La sentenza di palazzo Fossati era stata impugnata dalla difesa – avvocati Gabriele De Juliis del foro di Napoli e Dario Cocuzza – e ora è arrivato lo sconto di 3 anni e mezzo, insieme al riconoscimento dell’attenuante del concorso di colpa della vittima manifestante. Va detto che Spaziano non ha mai negato l’investimento sostenendo, però, di non essersi accorto che Adil fosse così vicino al suo mezzo in manovra e che se ne era andato per paura di essere aggredito.

Stando alle indagini svolte dal Reparto operativo dei carabinieri e della Digos, quel 18 giugno di tre anni fa Spaziano aveva “imboccato contromano la corsia riservata ai mezzi in ingresso” senza fermarsi di fronte all’alt di un agente Digos, sul posto per la manifestazione sindacale. Il camionista aveva proceduto a “scatti con brevi accelerazioni e frenate al fine di indurre i manifestanti a spostarsi”. La vittima, alla guida del gruppo di operai in sciopero, era stata colpita, caduta a terra e schiacciata dal mezzo pesante, rimanendo agganciata al fondo ribassato del veicolo, trascinata per alcuni metri ed era morta immediatamente.

Spaziano aveva poi accelerato e si era dato alla fuga verso destra, imboccando via Guido il Grande e fuggendo a forte velocità. Poi dopo pochi chilometri, e sembra previo colloquio con un amico, si era costituito. I difensori avevano puntato all’assoluzione, dichiarando che la sentenza di primo grado, poi impugnata, “mostrava un totale appiattimento del tribunale sulla posizione dell’accusa”. Il giovane autista di Dragoni ha trascorso un periodo di detenzione ai domiciliari, e fino all’altro giorni si trovava nella sua abitazione in Campania, con l’obbligo di dimora.

Al processo novarese la gup Gentile aveva anche stabilito una provvisionale ciascuno di 50mila euro per le parti civili – il sindacato Sì Cobas, oltre ai genitori e ai due fratelli di Belakhdim –, mentre la moglie Lucia e i due figli di 5 e 7 anni per il risarcimento hanno optato per il processo civile, che è attualmente in corso.

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