“Riscoprire Novara attraverso le acque”

“Riscoprire Novara attraverso le acque”
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“Un’idea non da raccontare ma da vivere”. Potrebbe essere questo il motto del micro-progetto InNovara, nato dalla sperimentazione di democrazia deliberativa nei quartieri Centro e San Martino. Proprio a partire da questa considerazione, infatti, lo staff del progetto ha fatto diventare realtà l’istanza dei cittadini di valorizzare luoghi poco conosciuti di Novara. Il primo “itinerario turistico” è stato provato sul campo sabato 12 marzo da una trentina di novaresi. Tema:  la scoperta di “Novara attraverso le sue acque”.

Il percorso, riconosciuto come attività formativa dall’Ordine degli Architetti, è cominciato all'Archivio Storico delle Acque e Terre Irrigue dell'Est Sesia, punto di partenza ideale per un percorso che ha come protagonista l'acqua. Nelle sale dell’archivio di via Avogadro, infatti, sono contenuti migliaia di documenti che raccontano la canalizzazione irrigua dal 1400 ad oggi. “Le infrastrutture delle acque del nostro territorio – ha sottolineato del resto Claudia Baratti del Consorzio Est Sesia – sono opere uniche nel panorama europeo”. Una particolarità illustrata poi nei particolari da Franca Franzoni e Giovanna Teodori.

Alla biblioteca civica Negroni, invece, si è parlato della tradizione giuridica novarese che ha offerto un notevole contributo alla codificazione del moderno diritto delle acque grazie a Giacomo Giovanetti, Carlo Cerutti e lo stesso Carlo Negroni. “I loro studi non solo influenzarono la legislazione del nascente stato italiano ma furono presi ad esempio in mezza Europa” ha ricordato Elisabetta Fiocchi, esperta in storia del diritto. A Veveri la visita al collegamento tra il canale Cavour, il canale Regina Elena e il diramatore Quintino Sella ha permesso di toccare con mano la presenza delle acque nel paesaggio locale.

L’ultima tappa è stata l’ex cotonificio Olcese, luogo simbolo del legame tra acqua ed industria. Oltre al gruppo di InNova alla visita hanno preso parte anche i componenti dei tavoli tematici “Novara21”. Guidati dall’assessore comunale Marco Bozzola e dall’architetto Pierluigi Benato, i partecipanti hanno potuto scoprire gli immensi spazi dell’ex Olcese, in stato di totale abbandono ma per cui si progetta una possibile rivalorizzazione. “Gli edifici sono tra i più grandi della città, con ottime qualità strutturali e una vista inedita sul centro – ha evidenziato l’assessore Bozzola – Sarebbe interessante recuperarli con diverse destinazioni d’uso e di collegarli tra loro con vecchi e nuovi canali per realizzare una città dei navigli novaresi”. Un progetto dall’indubbio fascino che deve fare i conti con i vincoli sull’area, assoggettata ad un concordato fallimentare. 

L’attività del micro-progetto InNova non si ferma. Su binari paralleli corre anche la collaborazione con le scuole per far scoprire una Novara inedita ai ragazzi. Le prime visite saranno già nelle prossime settimane.

l.pa.


“Un’idea non da raccontare ma da vivere”. Potrebbe essere questo il motto del micro-progetto InNovara, nato dalla sperimentazione di democrazia deliberativa nei quartieri Centro e San Martino. Proprio a partire da questa considerazione, infatti, lo staff del progetto ha fatto diventare realtà l’istanza dei cittadini di valorizzare luoghi poco conosciuti di Novara. Il primo “itinerario turistico” è stato provato sul campo sabato 12 marzo da una trentina di novaresi. Tema:  la scoperta di “Novara attraverso le sue acque”.

Il percorso, riconosciuto come attività formativa dall’Ordine degli Architetti, è cominciato all'Archivio Storico delle Acque e Terre Irrigue dell'Est Sesia, punto di partenza ideale per un percorso che ha come protagonista l'acqua. Nelle sale dell’archivio di via Avogadro, infatti, sono contenuti migliaia di documenti che raccontano la canalizzazione irrigua dal 1400 ad oggi. “Le infrastrutture delle acque del nostro territorio – ha sottolineato del resto Claudia Baratti del Consorzio Est Sesia – sono opere uniche nel panorama europeo”. Una particolarità illustrata poi nei particolari da Franca Franzoni e Giovanna Teodori.

Alla biblioteca civica Negroni, invece, si è parlato della tradizione giuridica novarese che ha offerto un notevole contributo alla codificazione del moderno diritto delle acque grazie a Giacomo Giovanetti, Carlo Cerutti e lo stesso Carlo Negroni. “I loro studi non solo influenzarono la legislazione del nascente stato italiano ma furono presi ad esempio in mezza Europa” ha ricordato Elisabetta Fiocchi, esperta in storia del diritto. A Veveri la visita al collegamento tra il canale Cavour, il canale Regina Elena e il diramatore Quintino Sella ha permesso di toccare con mano la presenza delle acque nel paesaggio locale.

L’ultima tappa è stata l’ex cotonificio Olcese, luogo simbolo del legame tra acqua ed industria. Oltre al gruppo di InNova alla visita hanno preso parte anche i componenti dei tavoli tematici “Novara21”. Guidati dall’assessore comunale Marco Bozzola e dall’architetto Pierluigi Benato, i partecipanti hanno potuto scoprire gli immensi spazi dell’ex Olcese, in stato di totale abbandono ma per cui si progetta una possibile rivalorizzazione. “Gli edifici sono tra i più grandi della città, con ottime qualità strutturali e una vista inedita sul centro – ha evidenziato l’assessore Bozzola – Sarebbe interessante recuperarli con diverse destinazioni d’uso e di collegarli tra loro con vecchi e nuovi canali per realizzare una città dei navigli novaresi”. Un progetto dall’indubbio fascino che deve fare i conti con i vincoli sull’area, assoggettata ad un concordato fallimentare. 

L’attività del micro-progetto InNova non si ferma. Su binari paralleli corre anche la collaborazione con le scuole per far scoprire una Novara inedita ai ragazzi. Le prime visite saranno già nelle prossime settimane.

l.pa.