Hanno truffato centinaia di persone in tutta Italia per 200mila euro

Hanno truffato centinaia di persone in tutta Italia per 200mila euro
Pubblicato:

NOVARA - Ancora problemi di notifiche, giovedì mattina in Tribunale a Novara, al processo relativo all’operazione “Golden Cards”, inchiesta della Polizia postale di Novara in collaborazione con colleghi di altre regioni italiane, che, tre anni fa, aveva permesso di sgominare una banda dedita al ‘phishing’ e alle truffe informatiche. Un gruppo che, stando alle indagini, aveva svuotato in pochi mesi i conti correnti di moltissimi clienti di Poste italiane, dopo essere riusciti a clonarne i codici con l’ausilio di apparati di ultima generazione come smartphone associati, ad esempio, a più sim card.

Successivamente trasferivano somme di denaro verso altri conti correnti o carte prepagate attivate appositamente, incassando successivamente il maltolto. L’analisi dei flussi finanziari aveva permesso di stabilire che, in sei mesi, l’organizzazione aveva raggirato centinaia e centinaia di vittime in tutta Italia, per un danno di circa 200mila euro. L’operazione aveva interessato in particolare Piemonte e Lombardia. 

Alla sbarra sono ora in 35, a partire da Gisella Purpura, 40enne, che, stando all’accusa, ospitava nel suo appartamento la sede operativa della banda, che, quindi, pur agendo in tutta Italia, era a Novara. Già a ottobre il giudice aveva dovuto subito rinviare il maxi-processo, disponendo nuove notifiche per gli imputati ancora non rintracciati e altrettanto è successo giovedì.

Il giudice ha quindi rinviato l’udienza a luglio. Tutto era partito d auna denuncia di un truffato bolognese, che aveva visto sparire dal suo conto oltre 6mila euro, soldi finiti su un altro conto.

mo.c.

 


NOVARA - Ancora problemi di notifiche, giovedì mattina in Tribunale a Novara, al processo relativo all’operazione “Golden Cards”, inchiesta della Polizia postale di Novara in collaborazione con colleghi di altre regioni italiane, che, tre anni fa, aveva permesso di sgominare una banda dedita al ‘phishing’ e alle truffe informatiche. Un gruppo che, stando alle indagini, aveva svuotato in pochi mesi i conti correnti di moltissimi clienti di Poste italiane, dopo essere riusciti a clonarne i codici con l’ausilio di apparati di ultima generazione come smartphone associati, ad esempio, a più sim card.

Successivamente trasferivano somme di denaro verso altri conti correnti o carte prepagate attivate appositamente, incassando successivamente il maltolto. L’analisi dei flussi finanziari aveva permesso di stabilire che, in sei mesi, l’organizzazione aveva raggirato centinaia e centinaia di vittime in tutta Italia, per un danno di circa 200mila euro. L’operazione aveva interessato in particolare Piemonte e Lombardia. 

Alla sbarra sono ora in 35, a partire da Gisella Purpura, 40enne, che, stando all’accusa, ospitava nel suo appartamento la sede operativa della banda, che, quindi, pur agendo in tutta Italia, era a Novara. Già a ottobre il giudice aveva dovuto subito rinviare il maxi-processo, disponendo nuove notifiche per gli imputati ancora non rintracciati e altrettanto è successo giovedì.

Il giudice ha quindi rinviato l’udienza a luglio. Tutto era partito d auna denuncia di un truffato bolognese, che aveva visto sparire dal suo conto oltre 6mila euro, soldi finiti su un altro conto.

mo.c.