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"Pianta in alzato della città di Novara al 1513”: la presentazione

La battaglia fu combattuta nella notte tra il 5 e il 6 giugno 1513

"Pianta in alzato della città di Novara al 1513”: la presentazione
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Sabato 3 febbraio 2024, presso la Sala delle Mura del Castello sarà presentato il lavoro voluto e donato alla città dall'ingegner Mario Troso: "Pianta in alzato della città di Novara al 1513”, anno della celebre battaglia della Cascina Ariotta, tra Novara e Trecate, lungo e oltre il torrente Terdoppio.

I dettagli

La battaglia fu combattuta nella notte tra il 5 e il 6 giugno 1513 tra l'esercito del re di Francia Luigi XII, sostenuto da Gian Giacomo Trivulzio (14.000 combattenti, tra cui i lanzichenecchi tedeschi, 70 cannoni, un contingente di cavalleria leggera e uno di cavalleria pesante), e l'esercito milanese degli Sforza in cui militavano un alto numero di Svizzeri dei tre Cantoni forestali (Uri, Svitto e Unterwalden), in tutto più di 4000 persone.

Fu, come ha scritto Mario Troso, l'ultima battaglia del Medioevo: infatti la prima delle tre colonne svizzere conquistò i cannoni dei francesi e li usò contro la cavalleria leggera francese, che fu distrutta, la seconda colonna annientò gli odiati e rivali lanzichenecchi tedeschi, la terza colonna chiuse le strade di ritirata all'esercito francese, che ebbe più di 5000 morti. Gli Svizzeri contarono 1500 cadaveri ed un alto numero di feriti che furono ospitati e curati nelle case e nei conventi di Novara.

La pianta in alzato della città intende anche aprire una discussione per stabilire quale fosse stato il numero delle torri, appartenenti sia ai campanili ecclesiastici, sia ai palazzi nobiliari. Ogni chiesa parrocchiale aveva una torre che serviva da campanile, ma anche quasi tutte le dimore nobiliari erano dotate di torri, che servivano come luogo di fuga immediata; in esse però non era possibile durare oltre tre o quattro giorni, il tempo per permettere delle trattative. Pertanto esse erano soprattutto degli "status simbol" e ciò spiega la costante gara ad averla più alta, tanto che gli Statuti di Novara dispongono che tutte le torri della città debbano essere di altezza inferiore alla torre del Comune, detta anche in precedenza ";turris Paraticorum", ciò per evitare la gara di chi aveva la torre più alta.

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