“Cominciamo assieme il 2024 con passi di Pace”. Questo l’invito che la Comunità di Sant’Egidio ha rivolto alla comunità novarese e che in tanti hanno accolto con forte partecipazione lo scorso 1 gennaio.
La tradizionale marcia per la pace
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Pace in tutte le terre: è l’invocazione che è risuonata in lingue e luoghi diversi, nelle manifestazioni organizzate dalle Comunità di Sant’Egidio un po’ ovunque: in grandi città europee, in Africa, in Asia, in America, per iniziare il nuovo anno con una forte invocazione perché si fermino le violenze e le guerre e si cerchino vie di pace.
La vasta partecipazione a questi eventi mostra ancora una volta come ci sia un diffuso desiderio di pace, troppo spesso inascoltato.
E Novara non è stata da meno. Moltissime persone, circa quattrocento, hanno aderito alla tradizionale iniziativa di inizio anno promossa dalla Comunità di Sant’Egidio: il gruppo si è riunito in piazza Cavour per poi attraversare una parte della città fino al cortile del Castello. Una fiumana di persone che teneva alti i cartelli riportanti i nomi delle nazioni in conflitto nel mondo.
A prendere la parola poi sono stati alcuni giovani, di diverse nazionalità, fuggiti dall’orrore, e che hanno vissuto la guerra sulla propria pelle. Le loro riflessioni sono risuonate con potente drammaticità ma al contempo animate da un anelito di speranza per un domani migliore e una pace possibile.
A prendere la parola è stata poi Daniela Sironi, referente della Comunità Sant’Egidio per il Piemonte che ha voluto dedicare la manifestazione proprio ai giovanissimi: a chi è riuscito a fuggire da morte e miseria grazie ai corridoi umanitari e a chi combatte ogni giorno per sopravvivere.