Rifiuti alla cava Marcoli: entra nel vivo il processo

NOVARA – Nuova udienza, giovedì in Tribunale a Novara, per la vicenda degli sversamenti illeciti alla cava Marcoli di Romentino. Una storia che si intreccia con il delitto di Ettore Marcoli, l’imprenditore ucciso il 20 gennaio 2010 negli uffici della sua cava. Come emerso nella penultima udienza, infatti, tutto ha preso il via dalle indagini relative all’omicidio, quando gli inquirenti, Carabinieri, Polizia e anche Forestale, hanno dato il via ad accertamenti utili ad arrivare a individuare gli autori. Alla sbarra si trovano 13 persone, tra cui il padre dell’imprenditore ucciso. In aula sono stati ascoltati tre testi, tra gli altri un maresciallo della Finanza e l’ex comandante della Forestale di Novara, il vice questore aggiunto Franco Lattanzio. “Fummo contattati già la sera dell’omicidio per verificare alcune situazioni – ha riferito - Iniziammo così a lavorare insieme alla Finanza. Verificammo la documentazione in ingresso alla cava e così venne alla luce che solamente per una delle aziende che lavoravano a Romentino in quel periodo c’era una tracciabilità. Gli accertamenti qualitativi dell’Arpa, poi, indicarono come le terre riversate alla cava Marcoli erano contaminate da sostanze nocive”. In apertura di udienza, il giudice ha accolto la documentazione presentata alla penultima udienza dal pm Nicola Serianni. Prossima udienza il 13 maggio alle 9,30.
mo.c.
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola sabato 23 aprile
NOVARA – Nuova udienza, giovedì in Tribunale a Novara, per la vicenda degli sversamenti illeciti alla cava Marcoli di Romentino. Una storia che si intreccia con il delitto di Ettore Marcoli, l’imprenditore ucciso il 20 gennaio 2010 negli uffici della sua cava. Come emerso nella penultima udienza, infatti, tutto ha preso il via dalle indagini relative all’omicidio, quando gli inquirenti, Carabinieri, Polizia e anche Forestale, hanno dato il via ad accertamenti utili ad arrivare a individuare gli autori. Alla sbarra si trovano 13 persone, tra cui il padre dell’imprenditore ucciso. In aula sono stati ascoltati tre testi, tra gli altri un maresciallo della Finanza e l’ex comandante della Forestale di Novara, il vice questore aggiunto Franco Lattanzio. “Fummo contattati già la sera dell’omicidio per verificare alcune situazioni – ha riferito - Iniziammo così a lavorare insieme alla Finanza. Verificammo la documentazione in ingresso alla cava e così venne alla luce che solamente per una delle aziende che lavoravano a Romentino in quel periodo c’era una tracciabilità. Gli accertamenti qualitativi dell’Arpa, poi, indicarono come le terre riversate alla cava Marcoli erano contaminate da sostanze nocive”. In apertura di udienza, il giudice ha accolto la documentazione presentata alla penultima udienza dal pm Nicola Serianni. Prossima udienza il 13 maggio alle 9,30.
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