Le parole dell'assessore

Abbattimento delle barriere architettoniche: il Piemonte investe oltre 850mila euro

Gli uffici dell’assessorato, su proposta di Caucino, hanno stabilito i criteri di ripartizione e le scadenze di questi fondi, che consentiranno ai Comuni l’attuazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (“PEBA”), richiesti per legge

Abbattimento delle barriere architettoniche: il Piemonte investe oltre 850mila euro
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Il Piemonte si conferma sempre di più una Regione attenta alle esigenze delle persone più fragili, sostenendo l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Parla l’assessore Chiara Caucino

Per l’assessore regionale alle Politiche della Casa, Chiara Caucino, lo stanziamento dei fondi per l'abbattimento delle barriere architettoniche rappresenta un’occasione imperdibile:

«Nonostante gli ingenti sforzi adottati in questi anni, quello dell’abbattimento delle barriere architettoniche, specie nelle aree più degradate, rimane un problema ancora da risolvere definitivamente. Per tale ragione occorre impegnarci sempre di più per aumentare il benessere dei più fragili, eliminando tutti quegli ostacoli che, di fatto, impediscono una vita normale. In questo senso i più di 850mila euro che arriveranno in Piemonte rappresentano
un’opportunità fondamentale, che è nostro compito gestire nel migliore dei modi».

Gli uffici dell’assessorato, su proposta di Caucino, hanno stabilito i criteri di ripartizione e le scadenze di questi fondi, che consentiranno ai Comuni l’attuazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (“PEBA”), richiesti per legge. Ora sono le amministrazioni a dover fare la loro parte: bisogna presentare per tempo le richieste e i progetti per investire queste risorse.

«Ricordo ancora - aggiunge Caucino - che il livello di civiltà di un popolo si misura sulle attenzioni che riserva alle persone con disabilità e, in questo senso, esorto tutti i Comuni ad approfittare di questa opportunità presentando le istanze nei tempi stabiliti, così come i progetti».

I criteri per la presentazione della domanda

Le domande per l’acquisizione dei fondi possono essere presentate dai Comuni che al 16 febbraio 2023 non abbiano ancora adottato il PEBA. Il fac simile della domanda verrà pubblicato sul sito istituzione delle Regione Piemonte nella sezione dedicata:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/diritti-politiche-sociali/casa/piani- eliminazione-barriere-architettoniche-peba

Le istanze di contributo, oltre alla dichiarazione di non adozione del PEBA alla data del 16 febbraio 2023, devono contenere: la denominazione del Comune richiedente; il nominativo, il recapito telefonico e la mail del referente per il finanziamento; gli estremi del provvedimento comunale dove si dichiari l’adesione all’avviso e l’impegno di adozione del PEBA.

Le istanze devono essere trasmesse a mezzo Pec all’indirizzo ediliziasociale@cert.regione.piemonte.it entro e non oltre il 29 settembre 2023.
Inoltre, il Comune deve necessariamente includere nella domanda il cronoprogramma per l’adozione del PEBA, che deve concludersi con il provvedimento di adozione entro e non oltre il 31 dicembre 2024, pena la revoca del contributo. Anche il provvedimento dovrà essere trasmesso a mezzo Pec, sempre al seguente indirizzo:
ediliziasociale@cert.regione.piemonte.it

L’erogazione dei contributi

I contributi verranno distribuiti entro 30 giorni in un’unica soluzione a quei Comuni che avranno presentato la domanda secondo i termini stabiliti.
Le risorse saranno distribuite in base alla suddivisione dei Comuni in fasce di popolazione, a ciascuna delle quali verrà attribuito un contributo: il primo gruppo è costituito dai Comuni con popolazione tra 5mila e 20mila abitanti, con un contributo previsto di 8mila euro; il secondo gruppo include i Comuni da 20.001 a 40mila abitanti, che riceveranno un contributo di 10mila euro; al terzo gruppo, formato dai Comuni con un numero di abitanti compreso tra i 40.001 e 106.000, verrà assegnato un contributo di 15mila euro; il quarto gruppo è costituito dai Comuni con popolazione superiore ai 105.000 abitanti, con un contributo di 20mila euro; il quinto gruppo comprende i Comuni, in ordine di popolazione decrescente, da 4999 a 1000 abitanti, con un contributo di 4mila euro; il sesto ed ultimo gruppo è formato dai Comuni con una popolazione inferiore ai 1.000 abitanti, che potranno ricevere un contributo di 2mila euro.

Le eventuali risorse residue verranno distribuite proporzionalmente tra i Comuni aderenti, a seconda del gruppo di appartenenza: a partire dal primo gruppo si proseguirà fino ad esaurimento delle risorse; in ogni caso, il contributo non potrà superare il doppio del valore stabilito per ogni fascia. La richiesta dei Comuni resta valida nell’eventualità vengano stanziate ulteriori risorse o nel caso vi siano rinunce da parte di alcuni Comuni.

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