A Novara un'opera in prestito dagli Uffizi di Firenze
Il direttore Schmidt ha elogiato la città e la sua offerta culturale: "Ho preso ispirazione da voi"
«Da Firenze un’opera in prestito. E non escludo una collaborazione più ampia». Con queste parole alcuni giorni fa il direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt ha commentato la sua trasferta a Novara per la mostra “Milano. Da romantica a scapigliata” che ha visitato al Castello in compagnia di Paolo Tacchini, presidente di METS Percorsi d’arte (che ha promosso l’evento espositivo), e del presidente del Rotary Club Novara, guidato da Luke McFarlane, prima di partecipare alla conviviale in programma al Club Unione.
L’invito a Novara si lega all’interesse di Schmidt per la città, come racconta Eleonora Groppetti sul Corriere di Novara.
A Novembre
L’opera è attesa all’ombra della Cupola per la prossima mostra, “Boldini, De Nittis et les Italiens de Paris”, che si aprirà a novembre.
«Sono aperto a una collaborazione più ampia. In quel caso occorre sviluppare un progetto che si basa sulle forze delle nostre collezioni e su quelle di Novara. Non sarebbe il primo caso. Lo stiamo facendo anche con molti luoghi più piccoli della vostra città all’interno degli “Uffizi Diffusi”, portando in tutta la Toscana e nei territori adiacenti le nostre opere non valorizzate perché conservate nei depositi. Grazie a quello che è uno dei punti di forza delle collezioni degli Uffizi: non arte toscana ma universale».
L'interesse del direttore Schmidt per Novara
«Sono nella vostra città per la seconda volta, ma nella precedente occasione ho visto solo la grande aula di una scuola. Devo tornare con più calma. Volevo visitare la mostra dedicata a Milano perché ero a conoscenza del vostro programma dedicato all’Ottocento, un periodo spesso negletto da molti musei e che invece merita attenzione. La mia specialità accademica è dedicata al Rinascimento e al Barocco ma grazie alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, anche attraverso acquisti importanti, mi sono interessato all’Ottocento e quindi alla mostra di Novara. Ammiro il modo con cui l’esposizione è stata organizzata e la capacità di rendere fruibile uno spazio non banale, un ex carcere. Ecco la forza di un centro non troppo affollato come Novara. Che è vicina a Milano: c’è ancora potenziale per aumentare i visitatori. Il percorso è iniziato molto bene, con il sostegno da parte del Comune, una cosa importante. Così come è importante organizzare mostre legate alla città e tra di loro. Le precedenti le ho perse, ma le prossime spero di no».
E ancora: «Agli Uffizi abbiamo una situazione paragonabile a quella di Novara. Ho preso ispirazione da voi per il progetto della Villa medicea dell’Ambrogiana che in passato è stata un carcere».
Novara, gli viene fatto presente, non ha una figura che a livello comunale sovrintenda a tutto il settore della cultura. «Non lo sapevo che mancasse un sovrintendente. Potreste candidare Paolo Tacchini: lo conosco da poco, ma credo che abbia tutte le carte in regola per farlo».
Non è bastato il tempo trascorso in città per poter visitare anche la Galleria Giannoni da poco rimessa a nuovo. "Le invieremo il catalogo che è stato realizzato da METS" ha concluso Tacchini (che è anche socio Rotary).
Le occasioni per un ritorno di Eike Schmidt a Novara non mancano. A partire dalla prossima mostra. A novembre e sempre al Castello.
Nella foto Eike Schmidt tra Luke McFarlane, presidente del Rotary Club Novara, e Paolo Tacchini, presidente di METS Percorsi d’arte. (foto di Maurizio Tosi)