Scacco a Canelli in sei mosse

Scacco a Canelli in sei mosse
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NOVARA - Scacco a Canelli in sei mosse. Così si può definire il primo passo di Andrea Ballarè per riconquistare consensi in vista del ballottaggio del prossimo 19 giugno.«Consideriamo questo passo la presa d’atto del messaggio che ci hanno mandato gli elettori: abbiamo pagato certi atteggiamenti e certe scelte che non sono state comprese fino in fondo. Sta di fatto - continua Ballarè - che dobbiamo rafforzare il rapporto tra amministrazione e cittadini, quella vicinanza che, evidentemente, è mancata in questi momenti di difficoltà generale. Abbiamo avuto tre anni duri che ci hanno costretto nelle nostre stanze per risolvere delle emergenze».Questo deficit di partecipazione può essere colmato e come? «Questo deve avvenire il più velocemente possibile. Vogliamo fare il tagliando rispetto al rapporto tra Comune e cittadini. Per questo abbiamo messo a punto sei proposte (contenute nei programmi elettorali del Movimento 5 Stelle, di Io, Novara e della Città in Comune) che mi impegno ad inserire nel programma di mandato di inizio amministrazione. Sono sei mosse che mettono al centro la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica». Eccole.1) Un giorno a settimana sindaco e assessori saranno a disposizione dei cittadini. Così potranno dare risposte complete e certe, senza far girovagare l’utente da un ufficio all’altro.2) Almeno una volta al mese, la Giunta sarà itinerante nei vari quartieri con assemblee aperte in cui i cittadini possano esprimersi e relazionarsi con l’amministrazione.3) Due referendum civici consultivi su grandi temi. Possibili grazie all’ampliamento del sistema Allert System sui telefoni fissi che potrebbe essere allargato ai cellulari. Così i cittadini potranno intervenire anche su questioni importanti.4) Bilancio partecipato. Accantonare una cifra e assegnarla a quartieri o zone. Saranno i loro cittadini a decidere come spenderla. «Prima il bilancio non lo consentiva - ha spiegato - ora la situazione è migliorata».5)Il consiglio civico nell’ambito di quartiere e partecipazione. Ci vuole un legame strutturato tra amministrazione ed alcuni cittadini che diventano punto di riferimento del quartiere, che dedicano il loro tempo al territorio in cui risiedono. «Non bisogna frustrare la tensione di partecipazione. Dobbiamo tornare ai primordi del quartieri, quando i residenti segnalavano tutto, dalla buca al cestino pieno, esercitando una funzione di controllo. Il consiglio civico potrebbe esprimersi anche sul bilancio e potrebbe essere composto da quei candidati che non sono riusciti ad entrare in Consiglio comunale, ma che amano il loro territorio».6) Applicare al Consiglio comunale il Codice etico del Comune.«Per incrementare ulteriormente la trasparenza e per rinsaldare il rapporto, che ora vacilla, tra politica e cittadini».Sei proposte che, secondo Ballarè: «Consentiranno a tutti di partecipare al governo della città».Anche passepartout per aprire un dialogo con le altre forze politiche? «Parliamo con tutti, ma soprattutto vogliamo supplire a quella mancanza che non siamo riusciti a colmare in questi cinque anni».Sandro Devecchi

NOVARA - Scacco a Canelli in sei mosse. Così si può definire il primo passo di Andrea Ballarè per riconquistare consensi in vista del ballottaggio del prossimo 19 giugno.«Consideriamo questo passo la presa d’atto del messaggio che ci hanno mandato gli elettori: abbiamo pagato certi atteggiamenti e certe scelte che non sono state comprese fino in fondo. Sta di fatto - continua Ballarè - che dobbiamo rafforzare il rapporto tra amministrazione e cittadini, quella vicinanza che, evidentemente, è mancata in questi momenti di difficoltà generale. Abbiamo avuto tre anni duri che ci hanno costretto nelle nostre stanze per risolvere delle emergenze».Questo deficit di partecipazione può essere colmato e come? «Questo deve avvenire il più velocemente possibile. Vogliamo fare il tagliando rispetto al rapporto tra Comune e cittadini. Per questo abbiamo messo a punto sei proposte (contenute nei programmi elettorali del Movimento 5 Stelle, di Io, Novara e della Città in Comune) che mi impegno ad inserire nel programma di mandato di inizio amministrazione. Sono sei mosse che mettono al centro la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica». Eccole.1) Un giorno a settimana sindaco e assessori saranno a disposizione dei cittadini. Così potranno dare risposte complete e certe, senza far girovagare l’utente da un ufficio all’altro.2) Almeno una volta al mese, la Giunta sarà itinerante nei vari quartieri con assemblee aperte in cui i cittadini possano esprimersi e relazionarsi con l’amministrazione.3) Due referendum civici consultivi su grandi temi. Possibili grazie all’ampliamento del sistema Allert System sui telefoni fissi che potrebbe essere allargato ai cellulari. Così i cittadini potranno intervenire anche su questioni importanti.4) Bilancio partecipato. Accantonare una cifra e assegnarla a quartieri o zone. Saranno i loro cittadini a decidere come spenderla. «Prima il bilancio non lo consentiva - ha spiegato - ora la situazione è migliorata».5)Il consiglio civico nell’ambito di quartiere e partecipazione. Ci vuole un legame strutturato tra amministrazione ed alcuni cittadini che diventano punto di riferimento del quartiere, che dedicano il loro tempo al territorio in cui risiedono. «Non bisogna frustrare la tensione di partecipazione. Dobbiamo tornare ai primordi del quartieri, quando i residenti segnalavano tutto, dalla buca al cestino pieno, esercitando una funzione di controllo. Il consiglio civico potrebbe esprimersi anche sul bilancio e potrebbe essere composto da quei candidati che non sono riusciti ad entrare in Consiglio comunale, ma che amano il loro territorio».6) Applicare al Consiglio comunale il Codice etico del Comune.«Per incrementare ulteriormente la trasparenza e per rinsaldare il rapporto, che ora vacilla, tra politica e cittadini».Sei proposte che, secondo Ballarè: «Consentiranno a tutti di partecipare al governo della città».Anche passepartout per aprire un dialogo con le altre forze politiche? «Parliamo con tutti, ma soprattutto vogliamo supplire a quella mancanza che non siamo riusciti a colmare in questi cinque anni».

Sandro Devecchi