Insegnanti delle scuole medie del Novarese sul piede di guerra

Insegnanti delle scuole medie del Novarese sul piede di guerra
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NOVARA, Insegnanti delle scuole medie di Novara e del Novarese sul piede di guerra. A determinare la protesta, con tanto di lettera pubblica e firme dei docenti in diversi istituti della città, una recente notizia proveniente dall’Ufficio scolastico regionale.«L’Usr – come spiegano alcuni docenti – ha intenzione di intervenire in merito al numero di classi per il dimensionamento di alcuni istituti. Abbiamo così appreso che, nel Novarese, saranno tagliate una quarantina di classi (38 per la precisione) e, laddove, per ragioni numeriche, non potranno essere costituite meno prime, sarà attuato un accorpamento di classi seconde non numerose. Una notizia che non può che gettare ogni insegnante, che conosce bene i meccanismi della scuola, nello scoramento più totale. Una tale scelta, infatti, produrrebbe disagi notevoli». Una decisione, tra l’altro, che, a quanto risulta, sarebbe portata avanti solo per tagliare docenti di ruolo.Sono tanti i problemi che nascerebbero e lo spiega anche la lettera che sta girando nelle scuole (tra le altre la Pier Lombardo) e destinata ai giornali e al ministro dell’Istruzione. «Ci ritroveremo con classi particolarmente numerose e questo determina difficoltà notevoli – spiegano gli insegnanti – Siamo abituati a seguire i ragazzi, pur senza grandi aiuti. Affrontiamo già classi numerose, ma averne con numeri ancora più significativi diventa molto difficile. Anche perché nelle classi abbiamo studenti con problematiche o allievi che, per varie situazioni, hanno tempi più lunghi di apprendimento, ad esempio perché stranieri. Lo abbiamo sempre fatto con passione. Ora però è un voler fare cassa ancora sulla scuola: non va bene. Questa scelta, inoltre, rischia di precarizzare il corpo docente. E’ ovvio che se viene fatta una classe in meno, ci rimetterà qualche insegnante. Chiediamo di lavorare in modo da far crescere i nostri alunni. Chiediamo di essere ascoltati e che tale taglio venga ripensato».Monica Curino
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola sabato 11 giugno

NOVARA, Insegnanti delle scuole medie di Novara e del Novarese sul piede di guerra. A determinare la protesta, con tanto di lettera pubblica e firme dei docenti in diversi istituti della città, una recente notizia proveniente dall’Ufficio scolastico regionale.«L’Usr – come spiegano alcuni docenti – ha intenzione di intervenire in merito al numero di classi per il dimensionamento di alcuni istituti. Abbiamo così appreso che, nel Novarese, saranno tagliate una quarantina di classi (38 per la precisione) e, laddove, per ragioni numeriche, non potranno essere costituite meno prime, sarà attuato un accorpamento di classi seconde non numerose. Una notizia che non può che gettare ogni insegnante, che conosce bene i meccanismi della scuola, nello scoramento più totale. Una tale scelta, infatti, produrrebbe disagi notevoli». Una decisione, tra l’altro, che, a quanto risulta, sarebbe portata avanti solo per tagliare docenti di ruolo.Sono tanti i problemi che nascerebbero e lo spiega anche la lettera che sta girando nelle scuole (tra le altre la Pier Lombardo) e destinata ai giornali e al ministro dell’Istruzione. «Ci ritroveremo con classi particolarmente numerose e questo determina difficoltà notevoli – spiegano gli insegnanti – Siamo abituati a seguire i ragazzi, pur senza grandi aiuti. Affrontiamo già classi numerose, ma averne con numeri ancora più significativi diventa molto difficile. Anche perché nelle classi abbiamo studenti con problematiche o allievi che, per varie situazioni, hanno tempi più lunghi di apprendimento, ad esempio perché stranieri. Lo abbiamo sempre fatto con passione. Ora però è un voler fare cassa ancora sulla scuola: non va bene. Questa scelta, inoltre, rischia di precarizzare il corpo docente. E’ ovvio che se viene fatta una classe in meno, ci rimetterà qualche insegnante. Chiediamo di lavorare in modo da far crescere i nostri alunni. Chiediamo di essere ascoltati e che tale taglio venga ripensato».

Monica Curino

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola sabato 11 giugno