I costruttori chiedono al Governo la conferma di sconto in fattura e cessione del credito
"Senza si bloccherebbe tutto".
Eliminare la cessione del credito e lo sconto in fattura per ecobonus (65%) e bonus ristrutturazioni (50%) rischia di bloccare il processo in corso della riqualificazione del parco immobiliare nazionale.
Le problematiche
Se da un lato la proroga dell’ecobonus e del bonus ristrutturazioni è un fatto molto apprezzato dalla Filiera delle Costruzioni perché permette alle famiglie ed alle imprese di programmare a breve e medio termine i lavori di riqualificazione degli immobili, dall’altro lato l’ipotizzata cancellazione della possibilità di cedere il credito fiscale e di utilizzare il meccanismo dello sconto in fattura proprio per ecobonus e bonus ristrutturazioni, oltre a depotenziare il Superbonus per gli interventi sulle unifamiliari, preoccupa seriamente il mondo delle imprese e dei professionisti del settore delle costruzioni.
Se si andassero ad eliminare per questi specifici incentivi fiscali la cessione del credito e lo sconto in fattura, strumenti finalizzati proprio per agevolare il pieno e diffuso utilizzo degli incentivi fiscali mirati alla riqualificazione del parco immobiliare, soprattutto da parte delle famiglie a basso reddito, si rischierebbe di fatto di bloccare il mercato della riqualificazione del costruito di cui necessita assolutamente il nostro Paese, mercato che cominciava a dare segnali molto positivi sia sul fronte degli importanti traguardi di sostenibilità socio-energetica che il Governo pone al centro della sua politica, sia sul fronte del rilancio di un settore trainante per tutta l’economia nazionale, quale quello delle costruzioni.
Si rende altresì necessario estendere gli effetti della CILA Superbonus a tutti gli incentivi, per ovvi motivi di uniformità di comportamento e per le difficoltà di acquisire la documentazione sui progetti approvati presso gli enti competenti, escludendo quindi ingiustamente tantissimi cittadini dalla possibilità di usufruirne, senza alcuna responsabilità nell’impossibilità di dichiararne la conformità.