Tecnologia

Università di Torino: app contro il declino cognitivo e la demenza da Alzheimer

Il professor Alessandro Vercelli e l'ingegner Marco Bazzani spiegano come funziona questa interessante forma di prevenzione.

Università di Torino: app contro il declino cognitivo e la demenza da Alzheimer
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Un aiuto dalle più recenti e innovative app tecnologiche per frenare la demenza senile e combattere il Morbo di Alzheimer. Lo studio coordinato dall’Università di Torino è all’avanguardia in un settore che diventa vieppiù attuale con il progressivo invecchiamento della popolazione italiana.

Invecchiamento e qualità della vita

Prevenire e arrestare la fragilità e il declino cognitivo, garantendo una buona qualità della vita nell’invecchiamento. È questa una delle maggiori sfide per la sanità oggi: la maggiore aspettativa di vita degli ultimi decenni si traduce infatti in un significativo aumento del numero di persone affette da demenza senile o da Morbo di Alzheimer. In Europa sono quasi 9 milioni i pazienti con demenza di cui 1.200.00 in Italia, paese che presenta un’elevata prevalenza di soggetti anziani. Nel 2015 i pazienti con malattia di Alzheimer e demenze correlate erano circa 47 milioni nel mondo, un numero destinato a triplicarsi nel 2050 in mancanza di strategie efficaci per prevenire il deficit cognitivo e rallentarne la progressione.

Le malattie neurodegenerative che causano demenza sono caratterizzate da una lunga fase pre-clinica (che può durare anche 20 anni) in cui i meccanismi responsabili delle lesioni cerebrali sono già attivi ma causano sintomi che non interferiscono sulla vita quotidiana. Con il passare degli anni, tuttavia, questi deficit si aggravano fino a evolvere in una demenza conclamata.

L’aiuto delle tecnologie digitali

Un aiuto importante arriva dalle nuove tecnologie digitali, efficaci nel monitorare primi sintomi di deficit cognitivo e attuare quanto prima le strategie di prevenzione. Lo dimostrano i risultati (pubblicati sulla prestigiosa rivista Age and Ageing della British Geriatrics Society) del progetto di ricerca My-AHA – My Active and Healthy Aging, coordinato dal professor Alessandro Vercelli, dell’Università di Torino, e finanziato dall’Unione Europea.

L’APPROFONDIMENTO QUI DAI COLLEGHI DI PRIMATORINO.IT 

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