Anche il Ciss di Borgomanero ha avviato lo smart working
I servizi sociali continuano ad essere erogati.
Anche il Ciss di Borgomanero ha avviato lo smart working per evitare il più possibile il contagio.
Smart working anche al Ciss di Borgomanero: i servizi continuano ad essere erogati
In tempi di coronavirus ogni attività ha dovuto subire delle modifiche per evitare ove possibile nel modo più radicale possibile il contagio della malattia. Così è stato anche per le attività del consorzio intercomunale dei servizi sociali di via Libertà, che racconta in una nota quali siano state le attività messe in campo. «Per contrastare la diffusione del contagio e tutelare la salute di operatori, anche il Consorzio dei Servizi Socio-Assistenziali di Borgomanero, ha adottato la modalità di lavoro agile indicata dalle autorità, riorganizzando tutti i servizi sociali ed educativi nel così detto “smart working”. Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente ha potuto rilevare che, ad un mese dalla sperimentazione di questa nuova modalità di lavoro, si delinea una situazione complessivamente stabile, in cui si è riusciti a mantenere le relazioni di aiuto avviate con l’utenza e in cui tutte le persone in difficoltà socio-economica sembrano essere state raggiunte. Gli interventi di ricevimento, monitoraggio e presa in carico sociale sono stati, infatti, garantiti in modalità di “smart working” o in presenza, compresi gli interventi di assistenza domiciliare (SAD), laddove le situazioni lo abbiano richiesto. In applicazione del DPCM del 28 marzo le assistenti sociali referenti per i poli territoriali si sono attivate, collaborando con le amministrazioni locali per la realizzazione dell’istruttoria sociale necessaria ai fini dell’assegnazione dei buoni spesa/borse alimentari, previsti dal Fondo di solidarietà assegnato ai Comuni. Sono state, inoltre, attenzionate le situazioni dei singoli e dei nuclei familiari non rientranti tra i beneficiari di tale provvidenza, al fine di verificarne lo stato di bisogno effettivo e di valutare la possibilità di mettere in campo a loro favore soluzioni alternative (spese Caritas, contributi economici comunali, ecc.,), atte a rispondere alla loro richiesta di aiuto. I servizi educativi complementari alla presa in carico sociale (SIL, Centro per le Famiglie, Mediazione Familiare, Luogo Neutro, Educativa territoriale) stanno sperimentando modalità mediate di trattamento delle problematiche, anche attraverso le possibilità offerte dai moderni strumenti di comunicazione (Whatapp, Skype, GoToMeeting, ecc.) o dai diversi social media (facebook). Per quanto riguarda la popolazione disabile frequentante i Centri Diurni, sospesi come da disposizione regionale, grazie ad un costante monitoraggio e ad attività mirate, sia a distanza, sia in presenza, si può all’oggi garantire una situazione di generale tranquillità e benessere delle persone disabili e dei loro nuclei familiari, compatibile con lo stato di emergenza. L’Anffas di Borgomanero è riuscita a mantenere attivo il centro diurno “L’Aurora” di Gozzano, organizzando l’attività per piccoli gruppi al fine di erogare un sostegno ai nuclei familiari dei disabili più gravi, che avrebbero patito di un periodo di isolamento tanto lungo. Ai minori inseriti ai Centri Educativi di Borgomanero e Gozzano, è stato garantito il monitoraggio e il supporto educativo a distanza (video chiamate singole e di gruppo, sostegno scolastico, supporto individuale o familiare, giochi di gruppo, ecc.), nonché accessi individuali o a piccoli gruppi, nel rispetto di tutte le norme precauzionali previste. Il CISS, per favorire questo stato di cose, ha concordato indirizzi e piani di intervento con i soggetti del privato sociale titolari dei servizi semiresidenziali: Anffas per i Centri Diurni disabili, Cooperativa Vedogiovane e Opera Don Guanella per i Centri Educativi Minori. L’utenza ha compreso il valore protettivo e cautelativo delle misure operative adottate e ha collaborato per sfruttare al meglio le soluzioni alternative proposte».