Borgomanero: eternit abbandonato nei boschi nel giorno dedicato all'ambiente
La segnalazione è stata fatta dagli utenti del gruppo "Sei di Santa Cristina Se".

Proprio nel giorno in cui centinaia di migliaia di persone in Italia hanno manifestato per l'ambiente alcune lastre di eternit sono state abbandonate nei boschi.
Eternit abbandonato nei boschi di Santa Cristina: il ritrovamento
A Santa Cristina di Borgomanero, lungo la strada che conduce alla Cascina Marazzini diverse lastre di eternit sono state abbandonate nei boschi. Il ritrovamento risale alla mattinata di oggi, sabato 28 febbraio, ed è stato segnalato sulla pagina Facebook "Sei di Santa Cristina Se". L'abbandono del materiale pericoloso risalirebbe proprio alla giornata di ieri, venerdì 27 febbraio, giornata dedicata - in tutto il mondo - alla sensibilizzazione circa la necessità di cambiare stili di vita per incidere di meno sulla salute dell'ecosistema.
La dannosità del materiale
Sul sito sportelloamianto.com gli esperti del settore spiegano bene quali siano i pericoli connessi all'amianto, contenuto nell'eternit (materiale molto usato in edilizia fino al 1992, anno in cui è stato bandito):
l’amianto è pericoloso quando è disperso nell’aria sotto forma di microscopiche fibre invisibili ad occhio nudo e in casa ciò accade quando i materiali da costruzione contenenti amianto si deteriorano, si rompono o vengono alterati disperdendo fibre. Perciò il materiale se integro diminuisce la sua pericolosità, ma se usurato , rotto o alterato diventa mortale. Possiamo prendere ad esempio un pavimento in Linoleum che contiene amianto che strappandosi anche per pochi millimetri perde di integrità e perciò diventa letale, oppure una finestra dove lo stucco che contiene amianto oramai secco si sbriciola , oppure le classiche lastre di cemento amianto verdi di muffa che aggredisce la struttura molecolare del cemento togliendogli il potere aggregante, o un tubo di coibentazione di una caldaia che si sgretola o semplicemente un coibentante all’interno di una parete che viene forato da un trapano per mettere un tassello. La respirazione delle queste fibre d’amianto può provocare tre malattie: Asbestosi, una cicatrizzazione dei tessuti del polmone; Cancro del polmone; Mesotelioma, cancro della pleura (la doppia membrana liscia che racchiude i polmoni) o del peritoneo (la doppia membrana liscia che ricopre l’interno della cavità addominale). L’asbestosi provoca difficoltà respiratorie gravi e può essere letale. Il cancro del polmone è mortale nel 95% dei casi e può derivare anche dall’asbestosi. Il mesotelioma è inguaribile e porta generalmente alla morte entro 12-18 mesi dalla diagnosi. È stato indicato che l’esposizione all’amianto poteva provocare il cancro della laringe o delle vie gastro-intestinali. Si è sospettato inoltre che l’ingestione di amianto (ad esempio attraverso l’acqua potabile contaminata) poteva provocare un cancro gastro-intestinale, in merito almeno uno studio scientifico ha evidenziato un rischio maggiore derivante da concentrazioni anormalmente elevate di amianto ingerite attraverso l’acqua potabile. L’esposizione all’amianto può inoltre provocare placche pleuriche. Le placche pleuriche non hanno un decorso maligno e non alterano normalmente le funzioni del polmone. In generale queste malattie impiegano molto tempo a svilupparsi e normalmente appaiono solo da 10 a 60 anni o più dopo l’inizio dell’esposizione. I rischi di cancro al polmone e di mesotelioma associati all’asbesto aumentano con l’esposizione. Diminuendo quanto più possibile l’esposizione all’amianto, si diminuisce il rischio di malattia ma non si conosce tuttavia la soglia al disotto della quale non vi è assolutamente alcun rischio dell’insorgere di tali tumori.